CasaPound Firenze: "Le ultime vicende del Forteto dimostrano il legame ancora esistente con parte della sinistra"
CasaPound Firenze segnala come, anche
in questo sonnacchioso agosto, la sinistra della provincia di Firenze sia
riuscita a risvegliarsi soltanto per le vicende de Il Forteto e, ovviamente,
sempre con i soliti atteggiamenti: ignorando totalmente le vittime, difendendo
il più possibile lo status quo e, soprattutto, accusando di strumentalizzazione
chiunque chieda chiarezza e comportamenti consoni alla situazione.
“La richiesta di commissariamento
della Cooperativa Il Forteto”, sottolinea Saverio Di Giulio Responsabile di CPI
Firenze, “è la cartina di tornasole dell’atteggiamento a dir poco ambiguo che
una parte della sinistra toscana ha assunto fin dall’inizio della vicenda e che
persiste nel portare avanti. Un comportamento, si badi bene, che a nostro
avviso ha ben poco del garantista e parecchio dell’interessato”.
“Prova ne sia”,
continua Di
Giulio, “il fatto che della relazione con la richiesta di
commissariamento ne
siano venuti in possesso la Lega delle Cooperative, la Confcooperative
nonché il
segretario metropolitano del PD, Mecacci, mentre gli stessi soci de Il
Forteto
ancora non ne abbiano potuto prendere visione. E se è vero che poteva
avere un
senso che le due associazioni nazionali delle cooperative ne fossero a
conoscenza, molto meno senso ha la circostanza che si informino i
vertici di un
partito e non i lavoratori che formano il tessuto della cooperativa
stessa. Riteniamo dunque che tale situazione dimostri come ancora sia
forte e
stretto il rapporto tra il PD, o almeno di una parte di esso, e l’intero
‘sistema
Forteto’ che comprende sia la comunità sia la cooperativa”.
“Noi di
CasaPound per primi”, puntualizza e conclude il responsabile di CasaPound
Firenze, “abbiamo sostenuto la necessità di tenere distinte le due realtà de Il
Forteto, cioè la cooperativa dalla comunità, ma bisogna
prendere anche atto che all’interno della cooperativa lavora buona parte degli
indagati che continuano così ad avere una sostanziosa fonte di reddito con la
quale pagare le spese legali, mentre molte delle vittime sono state cacciate
dalla stessa cooperativa perdendo il lavoro, la casa e qualsiasi fonte di
sostentamento. Ed è per questo che ribadiamo la necessità non solo che il
Ministero dello Sviluppo Economico provveda al commissariamento della
Cooperativa, ma che da essa, almeno temporaneamente, vengano sospesi gli
indagati assegnando la società stessa ai dipendenti estranei alla vicenda penale”.
Ufficio Stampa CasaPound Firenze
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