"Le nuove nomine dei direttori dei musei fiorentini danno l'idea di come il governo Renzi intenda la cultura in Italia: soltanto una questione di reddito e di marketing". Con queste parole il Responsabile di Sovranità Firenze, Saverio Di Giulio, boccia senza appello le nomine di nuovi direttori dei musei fiorentini in particolar modo quella di Eike Schmidt alla Galleria degli Uffizi. "Franceschini", chiarisce Di Giulio, "l'ex vice-disastro bersaniano convertitosi in fretta a furia al renzismo per amor di poltrona, ha fatto di tutto per esautorare le Soprintendenze nella scelta dei direttori riservando al ministero una scelta che ha avuto ben poco di tecnico e molto di politico e d'immagine. Sono stati, infatti, scelti manager che si inseriscono perfettamente nella visione che Renzi e i suoi accoliti hanno dell'arte e della cultura: semplicemente dei beni privatizzabili al solo scopo di trarne un profitto". "Queste nomine", prosegue il Responsabile di Sovranità Firenze, "sono il perfetto proseguimento della svendita delle opere d'arte fiorentine. Svendita che pensavamo avesse toccato l'apice con il 'prezzario' per l'affitto a fini privati di opere d'arte come Ponte Vecchio o Salone de' Cinquecento, ma evidentemente a Renzi non bastava: bisognava sostituire un fiorentino bravo e competente direttore degli Uffizi come Antonio Natali con un esperto di marketing museale come il tedesco Schmidt". "Adesso", conclude Di Giulio, "attendiamoci di tutto. Dalle cene dei grandi stilisti nel salone dei maestri del Rinascimento negli Uffizi all'invio di opere d'arte inestimabili in giro per il mondo noncuranti dei danni che il trasporto potrebbe provocare a capolavori tanto delicati e preziosi. Tutto in nome della "pubblicità" che potrebbero rendere all'Italia. Insomma, a Renzi non bastava aver trasformato Firenze in una Disneyland rinascimentale, ora vuole trasformare i musei fiorentini anche in semplici noleggiatori di dipinti e sculture".
Ufficio Stampa Sovranità Firenze
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