CasaPound Firenze ricorda il genocidio di Dresda ad opera dei bombardieri alleati
Tra il 13 ed il 14 febbraio 1945 la città di Dresda fu rasa al
suolo da ripetuti bombardamenti con ordigni incendiari da parte
dell'aviazione britannica e statunitense e nel corso degli stessi
morirono circa 250.000 civili, quasi esclusivamente donne, bambini ed
anziani. CasaPound ha voluto ricordare, questa notte, il tragico
e criminale evento deponendo un mazzo di fiori e affiggendo una
bandiera rossa-bianca-nera, i colori della Tradizione, davanti al
Consolato tedesco in Corso Tintori.
"Abbiamo voluto commemorare la strage", dichiara Saverio Di Giulio
Responsabile di CasaPound Firenze, "in primo luogo per sopperire alle
'dimenticanze' del Comune di Firenze che, pur essendo gemellato con
Dresda dal lontano 1978, evidentemente non ritiene che il drammatico
episodio sia degno di celebrazioni".
"Eppure", prosegue Di Giulio, "fu un vero atto criminale,
perpetrato contro una città già abbandonata dalle truppe tedesche e
quindi totalmente inerme, e con armi che adesso verrebbero definite di
distruzione di massa. Infatti le bombe incendiarie trasformarono Dresda
in una palla di fuoco con temperature di 1.500 gradi centigradi che
incenerì i corpi di decine di migliaia di vittime tanto che fu possibile
dare sepoltura soltanto a 30.000 deceduti".
"Ma evidentemente", conclude il Responsabile di CPI Firenze, "un
episodio tanto efferato commesso dai 'portatori di libertà e democrazia'
è troppo scomodo per poter essere ricordato persino dalle città
gemellate con Dresda e dai nostri illuminati politici, compreso il
prossimo Presidente del Consiglio. E allora ci abbiamo pensato noi di
CasaPound, che abbiamo ancora la memoria buona e non siamo asserviti ai
potenti di turno".
Viva l'Europa libera!
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