27 dicembre 2012

CasaPound Firenze "Sulle multe da autovelox il comune di Firenze e' senza alcuna etica"

E' di appena qualche giorno fa la decisione del GIP di Firenze di chiedere alla Corte dei Conti l'eventuale valutazione del danno erariale da parte del Comune di Firenze, che persiste nell'utilizzo di autovelox in zone della città nelle quali il Codice della Strada non permette l'installazione. Si tratta di una situazione paradossale nella quale i nostri amministratori comunali predicano, e pretendono, dagli altri il rispetto della legge e poi sono loro i primi a non rispettarla.

"E' davvero una situazione assurda", commenta Saverio di Giulio Responsabile di CasaPound Firenze, "perché nonostante le disposizioni di legge parlino chiare, nonostante una consolidata giurisprudenza dei Giudici di Pace, nonostante una perizia di un Consulente Tecnico d'Ufficio del Tribunale di Firenze, nonostante persino una pronuncia della Corte Costituzionale che hanno univocamente dichiarato illegittime le multe emesse tramite rilevazioni di quasi tutti gli autovelox, il comune di Firenze continua indisturbato a far piovere verbali sulla testa degli automobilisti nascondendosi dietro il dito dell'autorizzazione prefettizia".
"A parte il fatto", prosegue Di Giulio, "che un'autorizzazione del Prefetto, quale atto amministrativo, non potrebbe mai sanare la violazione di una legge come il Codice della Strada, è a dir poco bizzarro, per voler usare un eufemismo, che il Comune pretenda di andare contro tutto e tutti fregandosene altamente di leggi, regolamenti e sentenze. E' evidente che i nostri amministratori giocano sui grandi numeri per fare cassa ben sapendo che meno della metà degli automobilisti sanzionati faranno ricorso pur con la certezza di vincerlo. E così l'altro cinquanta per cento ed oltre dei multati farà affluire soldi freschi nelle esangui casse comunali".
"Questo non è assolutamente un comportamento etico", conclude il responsabile di CPI Firenze, "soprattutto da parte di persone che a parole blaterano di rispetto delle regole e legalità. Ci chiediamo come si può pretendere che gli automobilisti rispettino il Codice della Strada quando i primi a violarlo sono proprio coloro che dovrebbero vigilare sulla sua applicazione. E sorvoliamo, poi, su un'altra questione altrettanto importante: il sindaco Renzi aveva promesso di non finanziare il proprio ente tramite le multe come aveva fatto il suo predecessore. Evidentemente sono bastati appena tre anni per fargli 'rottamare' persino le promesse elettorali".



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