”Nonostante
sia passato già un anno e mezzodall’arresto del fondatore della
comunità, Rodolfo Fiesoli,” puntualizza DiGiulio, “sulla vicenda di
abusisessuali, fisici e psichici su decine di minori affidati alla
comunità ci sonoancora mille lati oscuri. Lati oscuri sui quali le
amministrazioni locali piùinteressate non pare proprio abbiano
intenzione di fare luce. In particolare ilComune di Vicchio che dovrebbe
spiegare perché a tutt’oggi non si è neppurecostituito parte civile nel
processo contro i 23 indagati per gli abusi neiconfronti di bambini e
adolescenti”.
“Ma di domande da fare all’attuale sindaco Izzo, all’assessoreai servizi sociali e magari anche ai due sindaci precedenti (Lorini e Bolognesi )”, prosegue Di Giulio, “cene sarebbero parecchie altre da fare. Ad esempio com’è stato possibile chenessuno di loro non solo non si fosse accorto di nulla ma non si fosse neppureposto il problema dell’affidamento di minori in una comunità i cui due “capi”(Fiesoli e Goffredi) erano già stati condannati per abusi su minori consentenza passata in giudicato nel 1985 e persino con una sentenza del 2000da parte della Corte Europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo. E anche quantoe come hanno controllato gli affidamenti in quella comunità, soprattutto allaluce delle denunce che erano già state presentate dieci anni fa da giovani cheerano fuggiti da Il Forteto”.
“Non
è che questo imbarazzante silenzio di tuttal’amministrazione comunale
vicchiese”, conclude il Responsabile di CPI Firenze, "nasconda verità
troppo scomode che la Commissione d’inchiesta della RegioneToscana sui
fatti accaduti nella comunità mugellana ha iniziato a portare
alloscoperto? Ad esempio, nella relazionedella Commissione, vengono
elencati i politici a livello locale e nazionale, nonché magistrati e
professionisti, chesi facevano belli con le visite al Forteto e magari
con presentazioni,convegni, prefazioni di libri, mentre intanto il
Fiesoli garantiva alla sinistravicchiese tessere di partito, voti alle
elezioni e posti di lavoro. Magari ilsilenzio degli amministratori
deriva da queste imbarazzanti verità? Il sindaco e l’assessore ai
servizi sociali rispondano alle nostre domande piuttosto che presentarsi
dopo venti giorni a parlare ai microfoni de Le Iene con le domande
preconfezionate dal partito, e successivamente si adoperino affinche' il
caseificio de il Forteto venga espropriato agli attuali proprietari e
dato in gestione ai lavoratori che non si sono macchiati delle
bestialita' citate, e una volta fatto cio' si dimettano,ovviamente solo
dopo aver costituito il comune di Vicchio come parte civile nel processo
contro Fiesoli e i suoi accoliti.“Ma di domande da fare all’attuale sindaco Izzo, all’assessoreai servizi sociali e magari anche ai due sindaci precedenti (Lorini e Bolognesi )”, prosegue Di Giulio, “cene sarebbero parecchie altre da fare. Ad esempio com’è stato possibile chenessuno di loro non solo non si fosse accorto di nulla ma non si fosse neppureposto il problema dell’affidamento di minori in una comunità i cui due “capi”(Fiesoli e Goffredi) erano già stati condannati per abusi su minori consentenza passata in giudicato nel 1985 e persino con una sentenza del 2000da parte della Corte Europea dei Diritti dell’uomo di Strasburgo. E anche quantoe come hanno controllato gli affidamenti in quella comunità, soprattutto allaluce delle denunce che erano già state presentate dieci anni fa da giovani cheerano fuggiti da Il Forteto”.
CasaPound Firenze
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