2 settembre 2012

CasaPound Valdarno sul riordino delle province: Il Valdarno entri compatto nell'Area Metropolitana di Firenze"


"Buona occasione per unificare la Vallata. Per mano di una nuova classe dirigente"

Il Governo Monti si accinge a portare a termine l'ennesimo taglio orizzontale dei servizi statali, stabilendo l'accorpamento arbitrario di numerose province, fra le quali buona parte di quelle toscane. Rimandando ad un più esaustivo rapporto in merito lunghe digressioni intorno all'insensatezza di un simile provvedimento, esprimiamo la posizione di CasaPound Italia riguardo la diatriba sorta intorno al destino che un simile scenario riserva per il Valdarno.

Qualsiasi intervento che abbia la pretesa di definirsi politico deve considerare l'impatto di ogni scelta sul lungo periodo, sia in termini economici che politici, culturali, identitari. La schizofrenia tecnocratica cui l'opinione pubblica è stata abituata alimenta la convinzione che l'esigenza spicciola di "fare cassa" possa garantire alla comunità soltanto vantaggi. Questo punto di vista, imposto con una campagna di terrorismo mediatico ai cittadini, pone le premesse per qualsiasi tipo di compromesso. Per questo prima di tutto sentiamo l'esigenza di individuare i punti fermi dai quali non riteniamo sia possibile prescindere:

IL VALDARNO E' UNO

E' identificato per la sua connotazione geografica, demografica e culturale. Nessuna politica di sviluppo può ignorare l'ambiente nel quale si dispiega. E' quindi necessario che dal riordino delle province sorga un'entità valdarnese unificata, in grado di rendere possibile un corretto dispiegamento dei servizi al cittadino e una seria pianificazione industriale.

IL VALDARNO E' UN'AREA DI PRIM'ORDINE

In virtù della sua collocazione, della sua estensione e del suo prodotto interno lordo, la nostra valalta si configura come una realtà di massimo interesse politico. Da questa consapevolezza deve derivare quell'unità di intenti che oggi manca. Decenni di predominio democristiano prima, democratico poi non sono riusciti a creare una classe dirigente consapevole del proprio ruolo: promuovere, difendere e alimentare l'unità del territorio senza sacrificare la pluralità dei nostri borghi con rivoltanti progetti di ingegneria sociale (come nel caso della cosiddetta "Valdarnia").

IL VALDARNO E' FIORENTINO

Per ragioni storiche, economiche e linguistiche il valdarno si configura come la porta di Firenze verso l'aretino. L'inserimento dell'intero valdarno nel dispositivo di Firenze è visto non nell'ottica di separare la vallata dalla città della Chimera, ma di valorizzarne il ruolo di "punto di incontro": vera e propria area di contatto fra le due città, con chiaro riferimento, in termini politici, alla tradizione che vede la nostra terra colonizzata dalla repubblica fiorentina, urbanizzata secondo i suoi canoni, orientata culturalmente verso la sua lingua e i suoi costumi.

IL VALDARNO E' UNA POSSIBILITA'

Per le potenzialità che possiede, il Valdarno può vivere una nuova era di sviluppo. Già configurantesi come "Green Valley" per via della presenza di importanti aziende nel settore delle energie rinnovabili, può sfruttare ulteriormente questa sua vocazione per ampliare la filiera produttiva. Sempre nel settore dell'industria ecologica, la vallata può convertire in occasione quella tragedia ambientale che è la discarica di Podere Rota. Una politica di pianificazione può portare il Valdarno a diventare un punto di riferimento nazionale per quanto riguarda il ciclo di smaltimento e riutilizzo dei rifiuti. Sulla stessa linea di ragionamento si inseriscono le considerazioni di ordine energetico. La presenza di migliaia di appartamenti sfitti può alimentare una politica di sviluppo urbano che non si basi su ulteriore cementificazione.


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